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lunedì 29 settembre 2014

Una biellese alle nozze di Clooney

George Clooney con Amal Alamuddin
mai così star
Sapete, ieri ci siamo rese conto che peccare d'ingenuità aiuta. In che senso? Beh, cari lettori, non vi sorprenderà leggere che vista la data, 28 settembre 2014, e il posto a cui ci riferiamo, Venezia, stiamo pensando al super matrimonio tra George Clooney e Amal Alamuddin.  
 
Ebbene, una nostra amica ieri era proprio lì, nel pieno dell'evento. Venite con noi a Venezia, trasportati dalla fantasia. Siete alla stazione di Santa Lucia e vi squilla il cellulare. Siamo noi, le curiosone di B B Blog che, eccitate, chiedono all'unisono: "Allora, che aria si respira laggiù? Si parla di Clooney? Hai visto Clooney? C'è traffico causa Clooney?".
 
Vi guardate attorno e non capite. Siete a Venezia, la Venezia di Clooney. Ma che dite, è la Venezia di sempre. Clooney dove sta? Proseguite di calla in calla, niente. George non va a piedi, evidentemente. Vi fermate a comprare un cono di pesce fritto da mordicchiare lungo il tragitto, niente. George sarà allergico alla frittura, ipotizzate. Vi fermate alla fermata di un vaporetto e ci salite, pigiati come sardine: sarà la ressa causata da Clooney, che intralcia i mezzi al suo passaggio? Ma assolutamente no, vaporetti ripieni se ne vedono ogni giorno. Non è una novità. E allora, se George non si vede e non si sente, se ne parla almeno? No, nemmeno quello. Eco lontano.
 
Insomma, arrivati a piazza San Marco la telefonata si interrompe. E così il nostro viaggetto di fantasia, in cui - peccato! - non abbiamo incrociato Clooney. La nostra amica (alias voi, per qualche minuto) ci saluta con un saggio: "Ma va, qui proprio non si respira nessuna atmosfera da matrimonio!".
 
Ohibò, la nostra bussola smette di segnare il Nord. Abbiamo sbagliato direzione, siamo completamente fuori rotta. E tutto per ingenuità. La Clooney-mania, realizziamo, si è vissuta più in tv che nella realtà, dovevamo saperlo. Inseguimenti di motoscafi appresso a lui e alla bella Amal e saluti di gente che ci capitava in mezzo, tra uno spruzzo e l'altro per caso, anche. La bella Venezia, in quel 28 settembre, non è stata nient'altro che lei: bellissima, riscaldata dal sole, per tutti. Per tutti.
 
Le passerelle in motoscafo d'altronde ci sono lontane, ci sono lontani gli alberghi a 7 stelle, così come ci è sempre stato lontano Clooney, pur di casa a Como e pur fidanzato a tempo determinato con la nostra Elisabetta Canalis. Bella storia d'amore, ma non sembrava anche a voi sceso dall'Olimpo per mescolarsi ai comuni mortali? In fondo, George resta il vip che è. E pure questa Amal: non modella, ma perfetta. Intelligente e colta, impegnata nei diritti civili. Una wonder woman, che rende il tutto ancora più lontano.
 
Lasciamo l'ingenuità alla cornetta. Adesso, grazie al viaggetto in Laguna, siamo sicure di una cosa. Ci avete mai creduto ai giornali quando scrivono: "Basta fantasticare, il bel George oramai non è più single!". Ma chi ha mai pensato che Clooney scegliesse una signorina Vattelapesca qualunque? Naaaa, ingenui questi attacchi di articoli. Ingenui i curiosi. Ingenui pure i piccioni veneziani che si saranno appollaiati nei punti giusti per vedere meglio. Pure loro. Ingenui.
 
Basta, la finiamo con l'ingenuità. Ingenui anche quelli che pensavano a un magnifico Clooney di eleganza mai vista. Lo è sempre. Ma no, non  siamo ingenue. Finiamola con i viaggetti di fantasia. Non era neppure tanto bello, ecco. (Quest'ultima ingenuità è la sola che ci possiamo concedere, vi pare? :P).

lunedì 22 settembre 2014

PETIZIONE: I miei capelli per la tua barba. Giuri?

 Cari lettori bi-utiful, questo è un vero e proprio Zuccherino. Di sfogo e, perché no?, di proposta. Avete letto bene: p.r.o.p.o.s.t.a. Dal momento che le mode passano, ma non passano mai sole, vorremmo dare il via alla proposta di un equo scambio, che chiamaremo "I miei capelli per la tua barba".
 
Sapete, il primo post del nostro blog, più di sei mesi fa, era stato proprio dedicato agli uomini barbuti. Ci chiedevamo, infatti, se fossero sempre piaciuti. Ma, all'epoca, nessuno avrebbe potuto immaginare che, a Biella, questa barba crescesse a dismisura. Che, insomma, i biellesi avessero buttato dalla finestra il loro kit di forbici e rasoi. Che in così tanti fossero pronti a vestire il proprio volto con "la pelosa" di Nonno. Nonno, sì: quello di Heidi, che per decenni viveva con le caprette saltellanti alle quali aveva insegnato a fare "ciaoooo".
 
Insomma, passi la primavera. Durante l'estate, ci siamo allontanate dal Biellese per le vacanze, e passi l'estate. Ma non passi l'autunno, per carità! Siamo stanche di vedere barbe incolte, vogliamo annunciare la fine (se i locali masculi non se ne siano accorti...) del finto payot ebraico (a quello vero invece va - teniamo a dirlo - il nostro spirituale rispetto). Vorrete mica arrivare ai boccoli sotto narice, vero biellesi?
 
Pensiamo di no. Considerate che pure Brad Pitt, che si era inselvatichito, per le nozze con la Jolie si è disfatto della maschera che portava con tanta baldanza (eccolo in foto, certo lì sotto c'è Brad Pitt...). Quindi, ritenetevi liberi finalmente di darci un bel taglio. OoOh, non vi sentite meglio solo all'idea? La metà di voi avrà sudato come un pastore maremmano, al mare o nei rari (10, li abbiamo contati) giorni di sole estivi che hanno scaldato la nostra piccola provincia, quest'anno. Altri avranno perso rovinosamente la loro fama e relativo sex appeal, destreggiandosi con quella copertina ispida che poggiava sul petto come un bavaglino: chiedete a una ragazza di prendere il gelato e propinatele la scena di voi che allungate la vostra linguetta mentre il gelato si scioglie su quel barbone, e capirete diverse cose: prima fra tutte, che non è vero che l'estate è per i single... Perché se continuate con quella pelosa anche in autunno e inverno, non preoccupatevi, tali resterete!

Potremmo aprire la parentesi briciole che si conficcano tra i peli, ma pensiamo di aver reso l'idea. Siccome, però, parlavamo di scambio, sappiamo che anche a noi donne spetterà una sforbiciata. E, infatti, ne aproffitiamo per lanciare l'ispirazione per uno dei nuovi trend, proponendo alle ragazze biellesi di eliminare più centimetri possibili di capelli. Calme, calme: non sarà nulla di drastico. Va la media lunghezza, moda del momento, esplosa in estate ma sottotono e oggi più briosa che mai. Le star stanno giusto correndo dal parrucchiere adesso: i capelli vanno tagliati, basta chiome fluenti. Devono arrivare a livello del mento, delle spalle o al massimo di poco sopra al seno. 
 
Melissa Satta da Coppola
pochi giorni fa (Instagram)
Sono capelli vivaci, sbarazzini, pieni di energia. Guardate l'effetto sulla bella Madame Boateng (in foto). Daranno un tocco luminoso alla stagione fredda, e per questo ci piacciono. E poi, tenete questo in considerazione quando vedrete cadere la prima ciocca a terra sotto l'azione del vostro parrucchiere, valgono il ritorno dell'uomo biellese a viso scoperto: il perduto Homo Glabrus Bugellanensis. Capite, quindi, che la petizione "I miei capelli per la tua barba" porterà a un'accelerata del ripopolamento del territorio. Alla pace degli occhi, A qualche appuntamento ben riuscito. A un sacco di baci. E a una miriade di sonni tranquilli in più. Zac- zac- zac.

venerdì 19 settembre 2014

Pestare una cacca... sul più bello!

Capita a tutti, prima o poi, di vivere un momento epico della propria vita, che resterà indelebile nella memoria dei secoli futuri. A volte, più che di un momento epico, si tratta soprattutto di piccoli attimi, quei nonnulla che ci sorprendono di più. E spesso ci fanno sganasciare dalle risate, veri toccasana nei giorni più neri.
 
Quando il momento può dirsi davvero "epico", però, siate certi che quel ricordo vi si appiccicherà nella mente, come una cacca sotto alla suola delle scarpe. In pratica, occorrerà grattare ben bene per levarvela dalla suola. Non ridete, non ridete già almeno! Per ora vogliamo soltanto "disgustarvi", ma con buoni propositi, sappiatelo! Avrete capito, cari i nostri lettori, che in questo post parleremo del nanosecondo meno indicato per pestare le feci che un animaletto "scostumato" ha abbandonato, incurante, sulla strada. Ovvero il momento del difficile abbordaggio.
 
Siete curiosi? Dovete esserlo, perché una di noi di B B Blog ha assistito alla scena in prima persona e, lo confessiamo con una mano sul cuore, è stata la causa dell'appiccicoso incidente (di percorso)...
 
Veniamo al dunque, questo è quello che è successo: giornata di settembre movimentata, la bionda di B B Blog ha appena terminato la lunga lista di commissioni da fare, tremendamente in ritardo per un appuntamento; quando, all'improvviso, incrocia un prestante 50enne. 
 
Fin qui, tutto nella norma.
 
L'uomo sopraggiunge con passo deciso, e la guarda, la riguarda, la guarda ancora. Tutto in un attimo: tanto gli piace che si butta e la saluta con un sornione "ma ciaooo" molto simile a un  irritante ma eloquente miagolio. La bionda viene presa alla sprovvista, non fa in tempo a reagire che qualcosa di tremendo si abbatte sul maturo provolone...
 
Fin qui, tutto nella norma, o quasi.
 
La strada è sgombra da altri esseri viventi, ma c'è un elemento che intralcia il passo. Un dettaglio non certo innocuo a cui la bionda aveva fatto caso, ma che - percepisce - il 50enne non aveva neppure notato, probabilmente rapito da quella visione idilliaca. Non il dettaglio, capiamoci, ma lei: la bionda!
La nostra biondina, d'istinto, elabora quindi un avvertimento. Tutto inutile, perché l'irreparabile è già accaduto: il provolone overaged, distrattosi, ha guardato altrove. Il suo corpo si è irrigidito e la vista annebbiata. Ma il piede, quello, ha invece incautamente continuato la sua corsa (verso la brutta figura), calpestando il dettaglio!
 
E qui, l'irreparabile!
 
Il dettaglio è una cacca di notevoli dimensioni. Di quelle che neppure un attore di Hollywood sul tappeto rosso di Cannes avrebbe potuto schiacciare senza sembrare un perfetto idiota. E, infatti, la bionda - di fronte allo scempio dell'onore perduto del corteggiatore biellese - a fatica è riuscita a trattenere le risate, per poi scoppiare come una pentola a pressione satura non appena girato l'angolo.
 
E qui, l'irreparabile al cubo!
 
Anche perché il 50enne non si è accorto di nulla. Ha proseguito, cacca al seguito, per la sua strada. Tronfio del gesto spavaldo, inconsapevole di quello meno ostentato. Ma determinante (organo in sottofondo).
 
Cara bionda, ma non lo sai che i machi ti sorprendono soltanto all'Esselunga (vedete nostro vecchio post sull'argomento, che la vede ancora una volta protagonista femminile!).
 
Lei risponde: "La scena sarà durata 30 secondi, ma vi giuro che ha cambiato la mia giornata, iniziata non benissimo. Alla fine, penso di aver fatto un favore al 50enne: lo sanno tutti che pestare una cacca porta una fortuna sfacciata, no?".
 
Insomma, viene da aggiungere, soltanto: attenti a dove mettete i piedi e anche su chi, nel frattempo, avete messo gli occhi!

giovedì 18 settembre 2014

Sedere su: tutto merito delle zeppe in palestra!

Le wedge sneakers di Nike:
il nuovo must!
 Cara gente bi-utiful, questo post è dedicato alle "botti piccole". Proprio così, quelle in cui c'è il vino buono, racconta il proverbio, ma che spesso devono competere con le luuuunghe bottiglie d'annata. Sapete, alle botti piccole (e una di noi due ne sa qualcosa) le scarpe da ginnastica sono sempre sembrate uno strumento di auto-distruzione della silhoutte. Già, perché se - proverbio n° 2 - l'altezza è mezza bellezza, non c'è dubbio che il tacco sia il miglior alleato di sempre. E che la suola di una scarpa da ginnastica, magari con cicciottosa linguetta in bella vista a coprire l'intera caviglia - seghi i piedi con spietata crudeltà. E così succede alla sensualità, che ogni "femmina formato mignon" in realtà merita.
 
Invece, cari nostri, un paio di anni fa sono tornate in auge le sneakers rialzate. E, quatte quatte, si sono fatte strada nelle sfilate di questa primavera 2014. A Biella, dove ogni moda è costretta ad attendere quieta alla dogana per mesi, alcune avanguardiste del territorio (noi comprese, ovviamente!), se le stanno portando in giro, in palestra come al supermercato. E, dobbiamo ammettere, sono scarpe con una marcia in più.
 
Sportive, comode, ma soprattutto alte. E per alte intendiamo capaci di slanciare la figura rendendo le gambe sottili, il passo felpato e il sedere ben ancorato alla vita. Le wedge sneakers, ovvero le scarpe con le zeppe, hanno un rialzo incorporato. Piccolo accorgimento talvolta minimo, che in certi casi vale fino a 10 centimetri in più di altezza. Insomma, care biellesi, occorre farvi sapere che "sensuali con le scarpe da ginnastica" non è più un ossimoro: si può!
 
In città, abbiamo intercettato alcuni modelli, che potete trovare lungo l'arteria della Trossi. Non sono molti, infatti, i negozi che propongono a pieni scaffali le wedge sneakers. Si tratta soprattutto di Nike e Adidas. Come sempre, però, su internet trovate un ventaglio di possibilità davvero interessante.
 
Vediamo quante di voi riusciranno a farne a meno. Fateci sapere, noi eravamo scettiche e adesso non torneremmo mai indietro. Palestra o meno, una cosa è certa: su il sedere! Basta allacciare le scarpe giuste ;)

giovedì 11 settembre 2014

Le dimensioni cOnTAnO!

Potete giurarci: le dimensioni contano, gente bi-utiful! E noi di B B Blog lo abbiamo sperimentato proprio in queste ore di concitato conto alla rovescia. Sì, perché una di noi sta per addentrarsi in quella rara età, la cui soglia è inquadrata da un numero abominevole: il 30!
 
Trent'anni arrivano una volta sola, e festeggiarli è d'obbligo. L'obiettivo, in fondo, è lo stesso della celebrazione di Halloween: se temi qualcosa, imbellettalo e fallo su nella carta colorata e vedrai che perderà il suo potere nefasto. Ecco, la speranza di una di noi (quella interessata dal lieto evento) sta tutta nei fiocchi: chissà che non si ritrovi 18enne, foglio rosa in tasca e una cotta spropositata per Ricky Martin (rewind anche per Ricky: non ha mai avuto bebè in provetta, non si è mai dichiarato gay, e già che ci siamo non ha mai realizzato di essere gay; quindi risulta ancora passabile di appuntamento e annessa illuminazione sulla via di Damasco...).
 
Il problema qui sta, però, nelle dimensioni. Perché una giovane donna si trova a dover festeggiare le sue 30 lune, e a sopportare le infinite lune che al contempo le ingrigiscono l'umore; a farsi carico di organizzare qualcosa di speciale; studiare se infilarsi in un abitino di plastica giallo canarino per risultare ancora "tipa da abbordare" o tirare la cerniera di un tubino nero che la castighi come meriterebbe "tipa da sposare". Tra parentesi: credete a noi che siamo passate alla ricerca del secondo capo (ebbene sì, occorre piegarsi all'orologio biologico!), ci sono tubini più sexy di un intimo. Robe da matte.
 
In ogni caso, una quasi 30enne si trova a dover affrontare tutto questo - dicevamo - e poi, all'improvviso, che succede? Le dimensioni rischiano di rovinarle la festa. Ma no, cosa avete capito? Non è un riferimento sessuale il nostro. Ma un avvertimento gastronomico. Sapete perché? Ve lo spieghiamo: abbiamo telefonato a un noto e frequentatissimo ristorante della città, diversi giorni prima della cena ribattezzata "i 30 non mi avranno mai, almeno non sobria", per avere il posto migliore disponibile. Ristorante mirato, accanto a localino mirato per il dopo cena.
 
"Buongiorno, vorrei prenotare per 20 persone".
"Oh no, no no no no. Troppi".
"Troppi?".
"Sì, vede abbiamo ampliato la cucina e la sala si è ristretta, quindi 20 persone non ci starebbero. Ma grazie comunque per aver pensato a noi".
 
Ecco quello che ci hanno risposto. Lungimirante visione imprenditoriale biellese. Ma ci domandiamo e chiediamo: possibile che si amplii la cucina per restringere il numero di clienti? Vogliamo dire, se si ingrandiscono i fornelli, lo si fa per preparare più piatti, dunque - se non si vuole rimpinzare come maialini da fare ripieni gli sfortunati e risicati avventori - per accogliere più e più persone. Invece, no, cari lettori: le dimensioni nostre (20) e quelle della cucina (xyz) non erano compatibili.
 
Detto questo, ci siamo lanciate nella disperata ricerca di chi l'avessa più grosso. Lo spazio, non pensate male, per favore! E l'abbiamo trovato:
 
"Per 20, eh?".
"Già... Si può fare?".
"Sì...".
"Sì?".
"Sì...".
"Sìììììììììììì....".
 
Sìììììììì. Raggiunto l'acme del piacere, ci apprestiamo a godere della nostra conquista, di dimensioni considerevoli sottolineiamo. I 30 incombono, e mastodontiche cucine con loro. Eppure, lottiamo sui centimetri: siate con noi! 
 
Ps: Il tubino nero è appeso all'armadio. Lo si spoglia con gli occhi!!! ;)