Cari i nostri lettori, oggi parleremo dell'istigazione alla concessione straordinaria di sigarette. "Cosa, cosa, cosa?", vi chiederete: tranquilli, non è niente di complicato o noioso. Vogliamo soltanto affrontare l'amletico dubbio, che sempre più spesso ci affligge.
Non si capisce, infatti, come mai chi vuole fumare, invece di andare dal tabacchino e rifornirsi delle camionate di bionde che polmoni incatramati necessitano, tende a preferire il fastidiosissimo scrocco. Già, lo scrocco. A chi non è capitato di sentirsi rivolgere l'irritante domandina "Scusa, hai una sigaretta?". Un evergreen che non passa di moda, non soltanto perché indispensabile per trovare finalmente sollievo con la nicotina tanto amata, ma altrettanto sovente per attaccare bottone, semplicemente (Ah, i cari vecchi metodi: ci stupiamo che non abbiamo inventato una app apposita, che finga lo scambio di accendini o di cicche...!).
Ebbene, cari lettori di B B Blog, non perdiamoci in considerazioni secondarie e torniamo al punto: dovete sapere che le cose si sono ulteriormente evolute. Ovvero, il classico scrocco è stato ormai affiancato (vista la crisi?) e quasi sostituito - indovinate, indovinate! - dall'acquisto della singola sigaretta...
"E che sarà mai!", penserete voi. Credeteci, leggerlo è meno d'impatto che viverlo. Perché questa abitudine è una prassi sempre più consueta in locali e discoteche, ma non ancora così familiare.
La domandina "Scusa, hai una siga?" (voce soft) sta, così, subendo un'inaspettata metamorfosi. Ora vi sentirete chiedere: "Scusa, hai la siga per un euro?". Sentito? La proposta in moneta sonante incentiva il rilascio della "siga", con una ricompensa che vale ben un euro tondo tondo.
Assistere per credere, e noi abbiamo assistito. Con delle amiche, una sera, ci siamo fatte due conti: se avessimo accettato i soldi offertici per poche sigarette (precisiamo il "se", noi all'odore del tabacco preferiamo la fragranza di Dior!) avremmo racimolato denaro sufficiente per comprarci almeno due pacchetti, tutti per noi. Insomma, una sigaretta per un euro può rivelarsi un piccolo business. Non parliamo poi se il richiedente cicca - come è effettivamente capitato - sia vistosamente ubriaco e pronto a offrire ben 5 euro per una misera sigaretta. Fermi!!! Onestà prima di tutto: noi abbiamo detto no, mai approfittarsi di un VodkadipendenteAnelantetiroRinvigorente.
Comunque, sappiate anche che non solo di sigarette si tratta. Questo virus ha colpito soprattutto i giovanissimi, che non perdono la fantasia e - pensate - adottano tecniche strampalate pur di raggiungere i loro scopi. Non si salvano neppure coloro che, sul balcone di casa, pensano di potersi godere degli attimi di relax. Anche a loro arriva la proposta, in un moderno scambio di battute alla Romeo e Giulietta dei giorni nostri: "Mi senti? Hai una sigaretta? Scendi. Te la pago, eh!".
C'è poi chi sfrutta lo scrocco per ottenere qualcosa di più di un semplice grazie, accompagnato da un grande sorriso. E sono maschietti alternativi in fatto di provolaggine: "Bella, vuoi una sigaretta? Allora dammi un bacio". E la bella: "Bè, no". E l'alternativo provolone 2.0: "Allora, niente. Ciao!".
Non c'è che dire: i giovani oggi forse non sanno il latino, ma applicano alla perfezione l'antica massima del "Do ut des"! Dare per avere.
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