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giovedì 9 ottobre 2014

Vuoti a perdere. Vuoti pieni.

Fotografia di Riccardo Poma
(blog "Vuotiaperdere") 
Non è che questo nome non ci piaccia, anzi. E' un'espressione d'impatto, che delinea chiaramente i contorni di un progetto unico e raro. Ma - non sappiamo voi - col tempo questo nome, "Vuotiaperdere", sembra vada sempre più stretto.
 
Sì, più stretto. Perché il lavoro delle mani e degli occhi che viaggiano a caccia di questi "vuoti" più che a perdere, vanno a... riempire. Pensateci: finite sul suo blog, leggete che si tratta di arte e denuncia insieme, non potete che restare ammaliati dall'incanto di descrizioni e fotografie che - paradosso dei paradossi - fanno di un vuoto un pieno degno di essere immortalato e di un brutto, tremendamente brutto, un bello in fondo, che ha del magico. Il tutto grazie a quelle mani, che mettono per iscritto la storia dei luoghi vuoti disseminati nel nostro Piemonte e in particolare anche nel nostro Biellese, e a quegli occhi che hanno saputo andare oltre i calcinacci, le tegole sbriciolate, la muffa sui muri e il silenzio dell'abbandono. Le mani e gli occhi di Riccardo Poma.
 
Ecco, dicevamo, finite sul blog e venite letteralmente catapultati in questo Altrove. Una volta spento il computer, però, vi rendete conto di esserci ancora dentro, ginocchia piegate, fino al collo. I vuoti a perdere, dei quali Riccardo ha fatto artistica denuncia e per i quali grazie alle sue splendide immagini è forse destinata una miglior vita (almeno, una seconda occasione, che è quella di non soffocare tra le erbacce, mangiati dal tempo, come non fossero mai esistiti), davvero riescono a riempire chi ne viene a conoscenza. E lo cambiano. Lo toccano. Lo emozionano.
 
In fondo, cari biellesi, Riccardo Poma è riuscito dove tutti falliscono. Perché il suo è un vuoto che non si vede soltanto. Si sente. Dentro. Lo sapete anche voi, siamo gente abituata a descriverci anche attraverso i nostri difetti, ma che mai accetterebbe di avere limiti. Il limite è lo stallo, l'abbandono, l'incuria, l'assenza di fantasia e voglia di cambiare pelle. Tutto ciò che simboleggiano i vuoti a perdere. E che tristemente esiste, ed è il nostro Biellese.
 
Fotografia di Riccardo Poma
(blog "Vuotiaperdere")
In un'epoca in cui qualunque cosa, sia essa buona o cattiva, scorre diluita nell'indifferenza e nel menefreghismo consumistico a cui siamo assoggettati, i vuoti a perdere se ne stanno lì. Aspettavano di parlare, e qualcuno come Riccardo ha dato loro voce. Aspettavano di venire riportati alla luce, e qualcuno come Riccardo ha avuto la sensibilità e il coraggio di riscoprirli. Aspettavano di mostrarsi, e qualcuno come Riccardo ha dato loro mostra.
 
Ma perché la smettano di essere "limiti" occorre celebrarli, andare da loro, prendere consapevolezza. E - ascoltate bene! - lo si può fare, perché con piacere annunciamo che "Vuotiaperdere" diventa proprio esposizione. Una mostra, appunto, che sarà inaugurata venerdì 17 ottobre ore 21 nell'Area Eventi di Villa Ranzoni a Cossato, e che proseguirà nei giorni 18, 19, 20, 21, 22 ottobre (orari: sabato e domenica, dalle 10 alle 18 e lunedì, martedì e mercoledì, dalle 10 alle 16).
 
Lo sappiamo bene, noi. Che il limite, più che una linea immaginaria, è un vuoto chiuso, che rischia di non restare passato ma di farsi futuro. Immagine di chi gli vive con disinteresse attorno. Noi di B B Blog andremo da loro, dai vuoti a perdere. E più biellesi ci andranno, più potremo dire che sì, di difetti ne abbiamo tanti forse troppi, ma i limiti, quelli, non sappiamo più cosa siano. E i vuoti saranno pieni.
 

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