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lunedì 8 dicembre 2014

Ciao, Corridore Scalzo. Piacere nostro!

La foto scattata al Corridore Scalzo
e diffusa su Facebook
 Ci ha lette e contattate. Cari lettori di B B Blog, possiamo dirvi che conosciamo l'identità del Corridore Scalzo. Ma, e questo è un patto indissolubile con voi lettori, mantieniamo l'anonimato, perché così desidera e ci ha chiesto lui stesso.
 
Non si è però tirato indietro, il nostro Corridore biellese, e, nel ringraziarci per l'attenzione che gli abbiamo dedicato nel nostro passato post, ha voluto sciogliere quel nodino, quel pungolante interrogativo che tanto ci stuzzicava. Nodo relativo non - badate bene - a chi fosse, ma perché volesse allenarsi... scalzo.
 
Riportiamo, per condividere con quanti sono curiosi di sapere, ciò che ci ha scritto di suo pugno: non vogliamo sintetizzare una virgola del suo pensiero, piuttosto lasciarla "libera di correre". A voi:  

Perché vai a correre?’ mi chiese un giorno un mio amico. Avrei potuto rispondere in cento, mille modi a questa domanda. La risposta che scelsi fu: ‘Perché mentre corro mi sento libero’. Ho vissuto quasi quarant’anni della mia vita correndo per diletto (unica maratona nel 2009 per festeggiare i miei 45 anni).
Se questa passione è rimasta viva, è perché per me correre non è semplicemente sudare dentro a una maglietta ma vivere emozioni.

Libero le gambe, ascolto il mio respiro, dimentico il tempo. Mi sento libero!
Si, correre per me è libertà. Correre mi fa sentire connesso alla natura, al mondo, alla vita in tutte le sue forme.

Si realizza correndo una imprescindibile e completa armonia con la natura. Armonia che trasmette libertà. Libero come lo furono un tempo i nativi americani.


Il vecchio capo indiano siede a terra e diventa un tutt’uno con la forza di Madre Terra. Si toglie i mocassinie cammina a piedi nudi sulla Terra sacra. Si sente cullato, rafforzato e guarito.

Oggi mi sento così. Oggi ho tolto le mie scarpe. Ho di fronte ai miei occhi quel vecchio carismatico capo indiano dei Lakota Sioux, non parla, mi prende per mano e incominciamo a camminare nella prateria.


Avrei potuto argomentare la mia scelta affermando che:

  • Solo a piedi nudi si crea la connessione elettrica con il nostro pianeta che, con i suoi elettroni a carica negativa, neutralizza i radicali liberi garantendo salute e longevità.
  • Solo a piedi nudi si realizza quel radicamento, importante nelle filosofie orientali, indispensabile per mettere in contatto il nostro Qi con il Qi della terra a sua volta in contatto con il Qi del cielo. Il dolce fluire dell’energia vitale!
  • Solo a piedi nudi si garantisce salute ai nostri piedi, libera da quello che è il posto più sporco nel quale siamo soliti infilarli: le scarpe! Inoltre le calzature non sono naturali e provocano danni più o meno evidenti ai nostri piedi.
  • Solo a piedi nudi raggiungiamo una corretta postura che dalla volta plantare interessa la caviglia, il ginocchio e tutta la schiena.
     
Sono tutte verità riconducibili a questa pratica per qualcuno alquanto bizzarra: lo scalzismo o barefooting. Ne fanno una vera ricetta di salute e benessere, ma quello che mi spinge a togliere le scarpe è la libertà che provo.
La terra sotto i miei piedi purifica l’anima e mi rende…
Libero.
 
Non sappiamo voi, ma a noi sembra di averlo in qualche modo incrociato. Anche se non era scalzo, a correre sull'asfalto di prima mattina. Anche se noi non eravamo in macchina. Anche se già lo conoscevamo. Una cosa, comunque, è sicuramente successa: ci siamo incontrati, e certamente sorrisi.

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