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sabato 20 dicembre 2014

I magnifici 3... Cafoni!

Chi ha detto che a Natale siamo tutti più buoni? Ci stavamo pensando qualche minuto fa e davvero, cari lettori, non ci viene in mente nessun'altra fonte, se non la pubblicità di un panettone. Fonte che, essendo viziata da chiaro scopo commerciale, può permettersi di "esagerare" e lanciarsi in una campagna di evangelizzazione a tempo determinato. Giusto il mesetto, per far fuori la merce in giacenza nei magazzini. 

Già, perché a Natale si può essere buoni, ma la pratica non vale per tutti. Anzi, sembra proprio che all'incantesimo "Tana! Altruisti un po' tutti!" siano immuni proprio le persone che lavorano a contatto con il pubblico. Ovvero quegli addetti che stanno dietro a un vetro, a una cassa, a un bancone e che, per lavoro dunque per dovere, dovrebbero sorridere e rispondere a qualsiasi domanda garbatamente e che, invece, si rivolgono ai loro interlocutori (siano essi super cafoni/e o gentiluomini/gentildonne) come se avessero appena ingoiato un Habanero intero. 

Così, noi a Natale siamo come ci comportiamo durante tutto il resto dell'anno, in questo post vogliamo smascherare i più anticipati biellesi del 2014. Ovvero coloro i quali occupano il posto sbagliato, per "insufficienza di savoir faire". Eccoli, allora, i magnifici tre, veri campioni di bon ton del Biellese: 

1) il primo posto va a lei, Therry, la venditrice ambulante del mercato di piazza Falcone, che ogni lunedì arriva in città con la sua bancarella di abiti firmati. Le abbiamo dedicato un post pochi giorni fa (cliccate e leggetelo d'un fiato!);

2) il secondo posto va a un'addetta all'accoglienza dell'Esselunga, capelluta biondona, che si avvicina al bancone ancheggiando stanca e, mantenendo una smorfia di benvenuto, biascica un: "Dicaaaa" svogliato e, alla richiesta di cambiare una moneta di 2 euro in due monete da 1 o quattro da 50 centesimi, sbotta: "Guardi che per il carrello va bene anche quella da 2 euro...". Pausa che indica sdegno e superiorità di addetta all'accoglienza, appunto. E che alla risposta: "Lo sappiamo, signora. Vede, dobbiamo prendere due carrelli, non uno, infatti" si sforza di esaudire la richiesta (piuttosto modesta e innocua, non trovate?). La invitiamo, cara signora, a lanciare un'occhiata al cartello che pende sopra la sua postazione: l'area accoglienza è talmente viziata, con Lei che trasuda gentilezza da ogni poro, che ha la fragranza della flatulenza;

3) il terzo posto, infine, va a un giovane cassiere del cinema Mazzini, uno col musino alla Zac Efron, che, a una ragazza che gli chiede la possibilità di avere un ridotto e sentendosi negare la riduzione si mostra perplessa, con tono duro di saccente detentore della Verità bella e impacchettata, la svilisce (lui, 20 anni appena e lo sguardo tritatutto di uno studentello saputello) con un terribile: "Si informi". E tu, tuoniamo noi, invece di iscriverti a una qualsiasi facoltà compila il modulo e fai un bonifico al primo Corso di Galateo disponibile nelle vicinanze. Che di film cafoni ce ne arrivano a pioggia, ci manca solo il cassiere da cinepanettone!

Ve li siete segnati? Attenzione a come vi comportate con questi segugi che, appena fiutano il pericolo di dover fare uno sforzo in più, mordono rabbiosi. Voi, cari lettori e care lettrici, almeno per Natale portatevi dietro un bell'Habanero. Da lanciar loro in bocca, in caso di smascellata. Così ha fato Enea con Cerbero, e pure avvalendosi di una misera offa, focaccia di farro e miele. E ci è riuscito, l'eroe.     

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