Il momento era cruciale. Quando la protagonista di "Pretty Woman", impersonata da Julia Roberts, si fece consigliare dove andare a fare shopping sfrenato, con la sua manciata di dollaroni in tasca, si sentì dire: "A Beverly Hills? Ma in Rodeo Drive, bambina!". E in Rodeo Drive ci andò, la tutto fuorché elegante Vivian Ward, professione lucciola.
Eccoci qui, immaginateci il primo giorno di saldi ovvero sabato scorso, 5 luglio. Non lucciole ma api golose, che si aggirano sulla mielosa illusione dell'affarone. Sono le 10 del mattino, siamo sgusciate fuori dai nostri lettucci accoglienti, il tempo è lugubre come solo può essere questo luglio 2014 (gemellato con novembre), e l'afa sotto la pioggerellina imminente incombe. Ma noi, spirito da donnicciole determinate al massimo, siamo pronte!
Il luccichio negli occhi di Julia Roberts è lo stesso che anima i nostri. I saldi a Biella sono un gesto più caritatevole che modaiolo, vista la crisi che attanaglia l'economia e la desertificazione del centro città (non tocchiamo la questione "tassa sui rifiuti" che sono grandi discussioni, dolori e sconquasso di conti correnti, tanto che i negozianti e i ristoratori avvertono: siamo in rivolta...! Evvai, luglio col bene che ti voglio!).
Orbene, con lo stesso entusiamo di Vivian incrociamo il nostro avversario numero uno, che in tutte le favole va trovato. Anche nella nostra. Già, vi ricordate le arpie che, nel film, cacciarono la povera Julia Roberts perché con il suo abitino "giro p" aveva "evidentemente sbagliato atelier"? Ecco, possiamo dire di aver sperimentato e finalmente capito come si debba essere sentita dopo, Vivian, umiliata in Rodeo Drive, Beverly Hills, contea di Los Angeles, Stato della California, federazione degli Stati Uniti d'America.
Nel nostro caso siamo in Europa, Italia, Piemonte, Biella, Esselunga. Sì, proprio così: e precisamente ci localizziamo all'uscita delle scale mobili, dove il nostro avversario si aggira armato e sorride ai passanti, sornione. Sorride, invita ad ascoltarla, ci guarda e noi la guardiamo già pronte a snobbarla dicendo che "l'abbiamo già addosso, al massimo spruzzi su un tester cartaceo"; invece, affronto degli affronti: lei passa oltre. La lei in questione o avversario numero uno, è una promoter, impegnata a sponsorizzare un profumo.
Ma come? Non sembriamo così assetate di spesa ingiustificata da saldi? Umore-Vivian addosso ci fiondiamo in via Italia. Negozio di borse, è nostro. Negozio di scarpe, è nostro. Negozio di abbigliamento, è nostro. Negozio di mutande e reggiseni (a Biella siamo i draghi del perizoma), sgomitiamo ma è nostro pure quello. La vita ci sorride, i commericianti ancora di più: abbiamo fatto la nostra figura. Torniamo indietro con 4 borse ciascuna.
E lei, a quel punto, è ancora lì, con il suo profumino in mano. Stavolta siamo noi a puntarla, sornione. Ed è subito soddisfazione: sì, promoter cara, ti sei lasciata sfuggire due papabili clienti. Due che sembravano innocue e sottotono, come Vivian Ward, e che invece erano una miniera d'oro per gli affari. Ce lo concedete? "Bello sbaglio! A big, big mistake. Huge!": siamo le Julia Roberts di Biella che si allontanano con il petto gonfio e il portafoglio s-gonfio. AAA: cercasi disperatamente Richard Gere.
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