Cari lettori, ecco un fazzolettino tutto per voi. Se non vi è servito, vi servirà leggendo questo post. Sì, perché oggi dobbiamo dire addio a una moda che se ne va. Molti si chiedevano cosa fosse successo: portoncino chiuso, bancone deserto, clienti spariti. Il Cotton Club, di fatto, non era aperto da mesi; ma la notizia di conferma che rimbalza sui giornali locali, un pochino, lo stomaco ce lo annoda. Dobbiamo, scusate - il fazzoletto serve anche a noi, dire addio (per sempre?) al locale storico di viale Roma, il punto di ritrovo delle sere d'estate e non. La moda, in fondo, è fatta barbaramente così, travolge e sputacchia fuori anche attività che resistono da decenni. La crisi, poi, dà la spintarella giusta.
Soffiatevi il naso, vi capiamo: ci lascia una parte storica di Biella fatta dagli appuntamenti per vedere la partita, fino al doveroso aperitivo domenicale (troppa sola pizza, eh!). Chi di voi non ci è mai passato, almeno una volta, anche solo per una puntatina veloce? I più maturi ci sono cresciuti dentro.
Sospiro. Adesso bisogna asciugarsi le lacrime e capire: cos’era davvero, per voi, il Cotton? Senza dubbio, è stato l’icona dei fighetti della città (ah, sì, li ricordiamo noi: bicchierino alla mano, camicia inamidata, petto in fuori e messa in piega marmorea a prova di tifone), ma - bisogna ammetterlo - ben presto anche questa allure fashion si è dissolta. I tempi sono cambiati, e lì nessuna novità, qualche festa a tema, sempre il solito buffet e le solite facce. La parta alta di Biella ha iniziato a farla da padrona, si è accaparrata un testimone facile: lassù si fa blocco. Vicino a viale Roma, il Cotton era rimasto una roccaforte del "vecchio stile" (35enni e oltre a frotte), ammirevolmente sprezzante del trend cittadino, che le giocava contro.
Forse era ormai tempo di voltar pagina: ridateci pure il fazzoletto. Ma onore al Cotton lo dobbiamo: resterà uno dei locali che hanno fatto la moda e inciso sulle abitudini dei biellesi per generazioni. Riaprirà? Forse che sì forse che no. Adesso è tutta una sfida in Riva, dove le messe in piega marmoree sfidano il vento forza 9 e il petto in fuori si rattrappisce per ripararsi dalla corrente. La moda, questa pazza.
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