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venerdì 28 marzo 2014

Chiedete al dj di Stromae...

Stromae
 Non si può pensare al fine settimana senza pensare alla musica. Così, noi di B B Blog, abbiamo cercato di approfondire quale sia la hit del momento, quella che tutti fuori provincia stanno ascoltando a casa come nei locali notturni. E l'abbiamo trovata: spicca tra i primi brani nella Hit Parade di Mtv. Ma non è tutto: sappiate che c'è chi, tra i dj biellesi, la sta già diffondendo nel corso delle sue serate (ciao Pee...!). Gli altri non potranno che seguirlo a ruota, perché si tratta di un ritmo e di una grinta particolarissimi, che mixano moda e note.
 
Vi sveliamo di quale canzone stiamo parlando? Innanzitutto, citiamo l'autore: si chiama Stromae, cantautore originario del Belgio e Ruanda, classe 1985. Sicuramente crederete di non conoscerlo, ma lui è invece famosissimo: nel 2010, ha spopolato con la sua “Alors on danse” e sta tenendo, quattro anni dopo, in scacco le consolle europee con il suo nuovo album, "Racine Carrée" (radice quadrata). Ecco, Stromae ci ha regalato lo spassosissimo (da sentire e da vedere) video di “Tous les mêmes”. Siete indietro? Bè,  vi aggiorniamo noi. Seppur in lingua francese, che a molti non piace ma ci si balla bene sopra fidatevi!, lo stile di Stromae è ricco di influenze stravaganti (si va dalla rumba alla salsa, dall’hip pop ai ritmi dance) ed è davvero orecchiabile. Fantasia allo stato puro: lui canta, balla, recita e reinventa. Un vero e proprio animale da palcoscenico (a Sanremo si è esibito impersonando un ubriaco nella sua “Formidable”). Quel scandale! Ve lo potreste godere in tour, facendo da Biella a Milano, il 1° luglio.
 
E poi ci piace per i suoi travestimenti: polo, calzini disegnati, giacche vintage danno un tocco di colore a tutto il disco. Gli abiti che indossa sono di sua creazione e faranno parte del suo prossimo progetto: la capsule collection Mosaert (etichetta studiata in omaggio a Mozart). 
 
Un dettaglio che ci piace: Stromae parla spesso in Verlan. Sapete cos’è? Noi abbiamo indagato anche questo: è la sua trovata (geniale!), riprende un vecchio slang parigino underground che inverte le sillabe delle parole. Insomma, un segno distintivo di una piccola cricca, ed è proprio dal Verlan che nasce il nome: Stromae sta per Maestro. Che dite, importiamo questo vezzo? Il vostro nome come sarebbe in Verlan? Ma soprattuto, biellesi, apriamo, al passo con i tempi, la strada a questa novità musicale? Chiedete di lui ai dj della città... Alors on dansera!

 

martedì 25 marzo 2014

Lo Zuccherino di B B Blog - Galeotte le scale mobili...

 Non sappiamo voi, ma a noi parlare di abbordaggio ricorda il pluri-inneggiato N° 5, il profumo della Monroe proprio lui: qualcosa di più mitico che buono. Sì, perché anche le tecniche di abbordaggio, negli anni, si sono fatte sempre più sciancate. E ultimamente non facciamo che sentirlo dire in giro: ai biellesi piace usare il termine “friendzonare”, in voga già da un paio d’anni in Italia. Se sei un ragazzo o un uomo “friendzonato”, vuol dire che ti hanno rilegato al ruolo di amico: palo in fronte, insomma!
Bene, nostri cari, noi possiamo dire di aver incrociato uno degli ultimi esemplari in circolazione della rara specie del “ci provo in qualsiasi condizione, e con stile”. Dove? Dunque, questo gli conferisce la Palma per direttissima: all’Esselunga. Ma dove di preciso? Il Nobel gli s’avvicina a grandi falcate: sulle (non nei pressi, no no, sulle…) scale mobili, che essendo mobili hanno garantito la giusta vertigine, quel senso di ineluttabilità a un incontro altrimenti un po’ troppo casereccio (bisogna aver di fronte un gran manzo per farsi coinvolgere tra i barattoli di pelati, oppure essere “diversamente affamate”, eh!).
“Per chi è quell’orchidea? Il tuo ragazzo?”: una di noi due è stata abbordata così, con questa frasuccia smunta. Quindi, il Misterioso (giacca e cravatta, sguardo deciso, sorriso garbato: impeccabile davvero) ha recuperato: “Ti ho vista passare e dovevo dirti quanto mi hai colpito. Posso presentarmi?”. Il resto è privacy: avremo o no accettato il numero di telefono offerto? Meglio non svelarlo, però commentiamo così: oh là, finalmente anche la pratica della spesa può rivelarsi divertente!
Ma - lo sappiamo, lo state anticipando voi - se questo Coraggioso Misterioso fosse un Abbordatore Seriale? Se puntasse più prede, nell’arco della settimana, lasciandosi scivolare con loro, sul dolce tappeto delle scale mobili, per infilarsi nel cuoricino di qualche ingenua (se la fanciulla invece è furba, complimenti vivissimi!)? Dubbi a parte, ora che vi abbiamo confidato le nostre gesta, potreste sempre andare preparate all’Esselunga (no tacchi, sono da ultima spiaggia), signorine. Ma ricordate sempre la regola del buon acquisto: leggere bene la scadenza sul retro. Chissà che non vi serva anche in amore!    

lunedì 24 marzo 2014

Sellotape: ti avvolgo la faccia nello scotch... Ma che scotchcciatura!

Jim Carrey in "Yes Man"
 Ne siamo sicure: sarà una moda che non oltrepasserà il Mercatone, ma - come vi abbiamo avvertiti per il Bikini Bridge - dobbiamo prodigarci affinché i nuovi selfie non sbarchino in città. Eh sì, perché questi sono davvero inquietanti: per la cronaca, quello fatto su nello scotch è Jim Carrey in una scena di "Yes Man". Scena che ha ispirato questa nuova moda delle foto su Facebook: tutti ad avvolgersi la faccia nel nastro adesivo. Con risultati pessimi (la moda mica è solo bella, sapete?).
 
E chi ha avuto l'ideona del Sellotape? Una donna. L'avreste detto? Neanche noi, ma non sempre le ciambelle riescono col buco. Lei è una studentessa di Brighton, Inghilterra, di 21 anni, che evidentemente non aveva altro da fare che distruggersi la faccia. Il Daily Mail si è subito fiondato a intervistarla (le cose serie piacciono sempre). E la sua trovata sta gironzolando sui social network.
 
Bene, cari biellesi, è una faccenda di amor proprio: quanto ne avete? Uh, viene su come la schiuma della Menabrea: diremmo in gran quantità, e questo ci fa ben sperare. Il Sellotape sarebbe troppo. Ma non si sa mai, noi anticipiamo la moda anche in questo. Vi raccomandiamo, ragazze e ragazzi: brutti ci piace, idioti per nulla. E poi, sarebbe come farsi una ceretta agli occhi. Provare per credere? Ma dai, ancora seguite i proverbi? Sembra proprio il caso di dirlo: scotchcciattevi dell'eccesso!  

C'era una volta il Cotton... E si annoda lo stomaco!

 Cari lettori, ecco un fazzolettino tutto per voi. Se non vi è servito, vi servirà leggendo questo post. Sì, perché oggi dobbiamo dire addio a una moda che se ne va. Molti si chiedevano cosa fosse successo: portoncino chiuso, bancone deserto, clienti spariti. Il Cotton Club, di fatto, non era aperto da mesi; ma la notizia di conferma che rimbalza sui giornali locali, un pochino, lo stomaco ce lo annoda. Dobbiamo, scusate - il fazzoletto serve anche a noi, dire addio (per sempre?) al locale storico di viale Roma, il punto di ritrovo delle sere d'estate e non. La moda, in fondo, è fatta barbaramente così, travolge e sputacchia fuori anche attività che resistono da decenni. La crisi, poi, dà la spintarella giusta.

Soffiatevi il naso, vi capiamo: ci lascia una parte storica di Biella fatta dagli appuntamenti per vedere la partita, fino al doveroso aperitivo domenicale (troppa sola pizza, eh!). Chi di voi non ci è mai passato, almeno una volta, anche solo per una puntatina veloce? I più maturi ci sono cresciuti dentro.

Sospiro. Adesso bisogna asciugarsi le lacrime e capire: cos’era davvero, per voi, il Cotton? Senza dubbio, è stato l’icona dei fighetti della città (ah, sì, li ricordiamo noi: bicchierino alla mano, camicia inamidata, petto in fuori e messa in piega marmorea a prova di tifone), ma - bisogna ammetterlo - ben presto anche questa allure fashion si è dissolta. I tempi sono cambiati, e lì nessuna novità, qualche festa a tema, sempre il solito buffet e le solite facce. La parta alta di Biella ha iniziato a farla da padrona, si è accaparrata un testimone facile: lassù si fa blocco. Vicino a viale Roma, il Cotton era rimasto una roccaforte del "vecchio stile" (35enni e oltre a frotte), ammirevolmente sprezzante del trend cittadino, che le giocava contro.

Forse era ormai tempo di voltar pagina: ridateci pure il fazzoletto. Ma onore al Cotton lo dobbiamo: resterà uno dei locali che hanno fatto la moda e inciso sulle abitudini dei biellesi per generazioni. Riaprirà? Forse che sì forse che no. Adesso è tutta una sfida in Riva, dove le messe in piega marmoree sfidano il vento forza 9 e il petto in fuori si rattrappisce per ripararsi dalla corrente. La moda, questa pazza.

giovedì 20 marzo 2014

Lo Zuccherino di B B Blog - Bikini Bridge: più che ponte vicolo cieco

L’anno scorso, sotto il sole rovente, vi siete lanciate (*non tutte, avete ragione) anche voi: posizione ginecologica, ginocchia al cielo, click! E ne sono uscite le famigerate Gambe Wurstel: obbrobrioso ostacolo alla visuale e a ciò che circonda, ma - non facciamo le ingenue, mora e bionda - allo stesso tempo vero soggetto da ritrarre in foto, per cui il panorama resta soltanto una scusante. Era il 2013, signore. Cosa ci aspetta in questo 2014, ora che il bel tempo invoglia a stenderci al sole?
C’è da rabbrividire, lo confessiamo. E questo Zuccherino lo vogliamo fare amaro che più amaro non si può. Le Gambe Wurstel e il Thigh Gap (*l’impressione sullo spazio tra le cosce, ci è passato sotto il naso anche questo) erano niente al confronto: adesso si sta facendo largo (3, 2, 1…) il Bikini Bridge… E cioè? Ebbene, probabilmente chi ha già rivolto le ginocchia al cielo ci è incappata inconsapevolmente: è - lo vedete - il ponte creato dal pezzo inferiore del bikini, sospeso tra le anche. Le più "accaldate" arrivano a far intravedere le curve del seno. Se ne sono accorti quelli dell’Huffington Post e arriverà anche qui, nei prossimi mesi: e noi - noi, paladine del sano Selfie (viso, stop!) - cerchiamo così di fare del nostro per tamponare il dilagante svilente noiosiss(sssss)imo cattivo gusto. Ecco la nostra filosofia:
1) non omologatevi;
2) non omologatevi alle mode che sviliscono;
3) non omologatevi alle mode che sviliscono in Rete.
Eh sì, perché dovremmo oramai averlo imparato tutte che su Internet è meglio scegliere la sobrietà e, insieme, quel comportamento che vale soprattutto nella vita reale: non mostrare troppo di sé, fisicamente parlando (la personalità va sfoggiata, eccome!). Altrimenti, sono disturbi.
A chi volete mostrare le vostre grazie, su Facebook o Instagram magari? E magari rivaleggiando con le altre donne, alla sfida dell’acchiappo (consensi, commenti, “mi piace”, uomini interessati esclusivamente alla vostra pata-pancia)? Chiunque, facendo un collage delle vostre parti più interessanti potrebbe dire di avervi già viste molto da vicino. Dal Bridge a ciò che sta sotto il Bridge sembrerà questione di un altro click, vi pare? Carne (sempre meno, mangiate per carità!) in esposizione sullo scaffale del “donne che si autopromuovono a pancino, tette e gambe usa e getta”.
E volete mica etichettarvi così? Di certo siete d'accordo con noi, la nostra non è una filosofia retrò: anche le più libertine (quelle poche vere) mettono davanti all’obiettivo il rispetto per se stesse, perché se non lo si fa da sé, non verrà riconosciuto da altri.
Quindi, care biellesi ancora lontane dall’idea di mettere a fuoco il sud-ombelico, speriamo abbiate la forza di non inciampare nella nuova moda dell’autoscatto alla pata-pancia. Noi saremmo davvero orgogliose di voi; e voi, vi guarderete attorno sentendovi uniche, da scoprire, padrone degli angoli più succulenti del vostro corpo. Veramente bi-utiful.

mercoledì 19 marzo 2014

Occhio per occhio!

Gli oblò
di Miu Miu
 Curiosone come siamo, ci abbiamo voluto vedere chiaro. Metafora che ci serve per guidarvi nella magica dimensione degli occhiali! E, perdonate la battuta scontata, ora dovete guardare qui sotto. Cosa abbiamo rintracciato?
Bè, impossibile non notare in giro quest’ultima tendenza “occhialeggiante”: lenti sfumate, multicolor, a specchio, colorate, troneggiano sui nasi di voi biellesi. Complice il bel tempo (ma oramai l'occhiale da sole è un tocco di stile anche d'inverno, a volte abusato), ce n’è davvero per tutti i gusti: plastiche trasparenti, stampate, tartarugate. Le camouflage sono le preferite delle ladylike (*le raffinate) che gironzolano per le vie del centro, mentre le più giovani sfoggiano occhiali pop, grafici, che danno un tocco di ironia ai loro look.
 
I boccioli
di Dolce&Gabbana
Ma in tutto questo fiorire di motivi e riflessi, su cosa potreste focalizzarvi voi? Su due tendenze in particolare: non mancano i classici Aviator, con lenti a specchio ma che adesso si vestono di nuovi colori: ci pensano Linda Farrow e il marchio-icona Rayban. Secondo posto per gli occhialetti un po’ retrò, stile John Lennon dei Beatles. Li vedete in foto di Miu Miu Eyewear. Quelli con la forma a oblò, tornata in gran voga: perché, non dimenticatelo, questa primavera-estate il vintage continuerà a essere trendy! Sempreverdi anche gli oversize che si trasformano (Oversize? Sì, gli "occhialoni alla Audrey Hepburn" si sente dire in giro, ma voi non ditelo mai che il paragone con un mostro sacro è sempre un'autorete!): attenzione, però, per essere alla moda li si vuole in tinte dolci o trasparenti, insomma non si usano più per coprire occhiaie e le borse da sonno arretrato, adesso si deve intravedere il vostro bellissimo sguardo dietro una lente fumé. 
 

 Concludiamo con un vezzo, che potreste cercare con noi: le montature di Dolce&Gabbana hanno dato il via alle applicazioni, come dolci boccioli di rose! Ne arriveranno anche low cost, ci scommettiamo! Intanto, la primavera si avvicina. Allora, è proprio il caso di augurarcelo: occhio per occhio, buon sole!

martedì 18 marzo 2014

E nudo sia!

La serie "The Nudes"
di Louboutin
 Le abbiamo viste da tempo ai piedi di un'icona di stile classico e fresco come Kate Middleton. Lei, la consorte del futuro re d'Inghilterra, ricicla abiti e accessori; e non è mai (bontà sua e del suo nobile staff!) ripetitiva. Tra i suoi must, spiccano proprio loro: le scarpe color nudo, dove per "nudo" si intende effetto carne, color pelle, cioè nuance naturale e abbinabile a tutti i tipi di look. Il nude - udite udite - è quanto di più neutro esista, eppure ovunque sta impazzando come una moda parallela al colore fluo. 

Le scarpe color nudo, per chi non può che lasciarsi trasportare dalla moda del momento (noi, e voi ovviamente!), rappresentano perciò un vero e proprio "mai più senza". Indispensabili per ogni guardaroba che si rispetti: perché?  Ma perché sono oggetti miracolosi, signore e signorine biellesi! Indossandole, per magia la gamba guadagna in lunghezza e sembra immediatamente più slanciata. Sfoggiabili in ogni occasione, stanno bene con tutti i colori possibili: outfit vivaci, rigorosi o total black. Non le avete notate ai piedi delle celebrità? Ne vanno matte Jennifer Lopez e la super stilosissima Sarah Jessica Parker. Tutte in nudo (borsa abbinata, ma non necessariamente), sia per fare shopping che sul red carpet. 
I modelli Batignolles ("The Nudes")
"Certo loro sfoggiano quelle di Louboutin", direte voi. Vero, e che figurone! Pensate che il famoso stilista, genio delle scarpe per eccellenza, ha creato una linea ad hoc per i vari tipi di pelle, dalla più chiara alla più scura: 5 sfumature di nudo che affilano la gamba e la valorizzano. Noi, che in tutta probabilità un paio di "The Nudes" Louboutin non possiamo permettercele, non dobbiamo scoraggiarci: tantissimi sono i brand che seguono questa tendenza. Bisogna solo scegliere la tonalità che più si avvicina al nostro incarnato, e voilà il gioco è fatto.

A Biella, i negozi di calzature sono ancora sprovvisti di "nudo", sta spuntando giusto qualche primo innocente esemplare. State pronte: denudate le vostre caviglie. Buona ricerca a tutte!

lunedì 17 marzo 2014

Lo Zuccherino di B B Blog - Una palla (di pelo) al piede

Scarpe in pelliccia
Céline (2013)
Perbacco (bella quest'espressione vintage), nel corso delle nostre ricerche fashioniste ci siamo chieste: non è che anche gli accessori verranno ricoperti di pelo? Si legga, a tal proposito, il post precedente. Ci siamo informate, cari lettori: sarete sicuramente più tranquilli nel sapere che no, sembra proprio che sia la "signora pelliccia" a farla da padrona, almeno per il momento. Dunque, borse e borselli restano "nudi" (il pitonato, largo al pitonato!), e il colbacco passa in soffitta: potete usarlo come pouf per il salotto! Insomma, tiriamo un sospirone di sollievo: scampato pericolo. Noi continueremo a stare in guardia, in attesa che il caldo sfati questi falsi miti di eleganza.
 
Ma vi lasciamo con una chicca imperdibile: volete vedere cosa ci siamo scampati? Tra le idee nate sotto la pelosa stella del 2013, e delle quali avremmo potuto oggi scontare gli effetti, c'erano loro: le scarpe di pelliccia (aaaahhhh!), che, mesi or sono, hanno calcato le passerelle parigine. Le proponeva il marchio Céline in versione sandalo o tacco.


Quale comodità (aaahh)! Quale linea (aaahhh)! Quale calduccio, però (mmmm)! Ce lo concedete? Vere palle (di pelo) ai piedi.

Pellicce di primavera: per le selvagge ammansite

Pelliccia H&M
Ci abbiamo sperato. E credevamo ci venisse risparmiato, almeno qui in provincia dove tutto dilaga a scoppio ritardato, almeno questo ritorno all’ultimo grido (di un grido di dolore si tratta, badate bene…). Invece, no: sono arrivate e stanno ammiccando, le vigliacche, sulle spalle di alcune di voi. Prima di nominarle (dobbiamo?), vi raccomandiamo subito: fermatevi, toglietevele seduta stante! Il loro nome soltanto fa rabbrividire: l’inverno 2014 è destinato (poveraccio), ma salviamo almeno la bella stagione. Eppure, le hanno ribattezzate (urlaccio): “pellicce di primavera”. Silenzio, ancora silenzio, ancora un pochino di silenzio: stringiamoci attorno alla memoria del buon gusto. E, se volessimo proprio farci del male, lo sputiamo fuori: di secondo nome dicono facciano “pellicce ecologiche” (che sta per lana e fibre sintetiche). Ma per carità, se così fosse Chanel sarebbe un nome di persona dotato di senso per una bambina! (e, sappiamo, non lo è).
 
Mettiamo da parte la causa animalista, per restare sul tema moda. Ebbene, cari lettori, la pelliccia sotto questo sole va contro il buon senso: pensate di portarla in sfregio a tutto e tutti? Vi consigliamo di non farlo: qualcuno si chiederà se nel vostro armadio mancano le giacche di minor peso. Secondo aspetto: dove pensate di andare, a Biella per di più, con addosso una pelliccia? E, particolare significativo, vorreste mica sfoggiare un ammasso di pelo colorato, come diversi stilisti hanno proposto: aiuto, ne abbiamo viste di finte (vere è orrore, finte è terrore) rosso fuoco o sul giallognolo. Ci mancava una bella verniciata sul sintetico!
No, lasciate a Prada l’idea delle pellicce di primavera. E a chi ha seguito la griffe: come Fendi, che ne ha fatto fettuccine da assemblare sui capi, o Michael Kors, che ha tirato fuori le stole da portare sopra a camice e t-shirt (parola d’ordine, sudare!). Cosa che fa "donna selvaggia ammansita". E così pure marchi più abbordabili per le nostre tasche: in foto, è una creazione di H&M. Le occasioni d’uso della pelliccia, anche rivisitata, restano troppo poche. Non dimenticate che si tratta di una parentesi superata degli anni Ottanta e che non dona alle pelli toniche: le over 50 ne sono (e dovrebbero restare) le vittime designate, ma anche loro possono sfuggirne!
 
Finireste (uomini non siete esclusi dal trend, sapete?) con il sembrare appena uscite da una cabina armadio: voi, come la vostra pellicciotta spelacchiata, odoranti di naftalina. Chanel, in questo caso, sarebbe per voi il nome di un buon profumo; più che appropriato!    

mercoledì 12 marzo 2014

Lo Zuccherino di B B Blog - Il pavone ordina un caffè

 "Il solito" non vale l'espressione "come al solito". Cari i nostri lettori, lo Zuccherino di oggi ci è stato servito ieri sera (la metafora ha un perché) e noi ve lo riproponiamo sul nostro vassoio d'argento, perché possiate contenere il riso (ma anche la sganasciata bulimica, con più probabilità) nel caso incappaste nel caffeinomane che si atteggia a maschio navigato e soprattutto, un brivido corre lungo la schiena, a cliente affezionato. Perché, è vero, non c'è nulla di male a frequentare assiduamente un locale (trattasi in questo caso di un noto caffè del centro città) -benediciamo voi che frequentate questo blog!- ma niente è più sciatto della sciatteria. Dunque, riepiloghiamo il fatto e facciamo seguire le nostre acidissime quanto fondate considerazioni: il Pavone si siede al tavolino con la compagna, arriva il cameriere per prendere l'ordinazione, si guardano, "Il solito?", "Sì grazie", sorriso sornione di chi lì ha un perché. E la cui presenza vale meno di niente, se -qui ci siamo sganasciate- "il solito" altro non è che due caffè. Ecco la conclusione: tu cliente affezionato, che secondo alcuni teorici sei pure un costo e non un ricavo ma tralasciamo questo aspetto sonnolento, puoi essere tale soltanto se ordinassi almeno una ventina di caffè al giorno; altrimenti, per quelle due innocue tazzine, fregiarti dell'espressione "il solito", che unisce intesa e prestigio, è idiozia. Conclusione: se lo doveste incontrare, nel corso di una delle vostre serate, invogliatelo a usare "come al solito" (sbadiglio in allegato) che più si adatta alle sue abitudini. E, volendo strafare, salvate il cameriere da "azzerbinamento ingiustificato". 

lunedì 10 marzo 2014

Lo Zuccherino di B B Blog - Copertine a rimbalzo

 Lo possiamo scrivere: è "Moda Basket" a Biella (niente di clamoroso, ma oggi lo è ancor di più). Il giorno dopo la vittoria dei "nostri", i biellesi -da buoni appassionati della palla a spicchi- stanno caricando sulle loro bacheche Facebook una precisa immagine di copertina, che celebra l'evento: la squadra cittadina in festa, trofeo alla mano. È la tendenza del lunedì 10 marzo 2014 post Coppa Italia, che viaggia in città in via virtuale. Voi non volete essere da meno? Sulla nostra pagina Facebook trovate la foto fatta girare dal blog "Chi vuol essere rossoblù", a cui noi di B B Blog concediamo il meritato "bi-utiful"!!!

Come si dice... Nate con la camicia!


Angelina Jolie
è l'icona della donna in camicia

Eh sì, biellesi, l’avete riscoperta e vi piace. State aumentando, vi si vede portarla in giro, secondo occasioni d’uso diverse, sia in ufficio che per le uscite serali. Parliamo della camicia, signore! Capo rigorosamente maschile che si sta riscoprendo e che sarà uno dei must più indossati della primavera-estate 2014.

 Ruches, volant e fiocchi la fanno leziosa (si veda Valentino); può avere il collo alto maschile (Vionnet) o addirittura pendenti e borchie (Viktor&Rolf). Al momento, è il bianco il colore più gettonato, meglio se in tessuto semi-trasparente: le più maliziose (meglio se le meno formose, che rischiano purtroppo l’eccesso) possono portarci sotto reggiseni a vista a fiori o (aargh!) maculati/zebrati. Osate, insomma, ma attenzione al resto: l’outfit deve essere androgino, sobrio ed elegante. Meglio infilare questa camicia in un gonna nera o in un paio di pantaloni a vita alta, ad esempio.
 
Via alla camicia bianca, dunque. Ma date un’occhiata nei negozi cittadini, stanno arrivando sugli scaffali le camicie a resa morbida, stile chemisier (che piace a Dior) da accompagnare magari con un cinturone in vita, di colori diversi. Puntate su queste se volete anticipare la moda, che va oltre il bianco. I toni che ci piacciono di più? Verde smeraldo, rosso corallo e fragola. Su su, abbotonate la camicia!

venerdì 7 marzo 2014

Lo Zuccherino di B B Blog - L'8 marzo: rigorosamente con gli uomini!

 8 marzo: siamo alla porte della famigerata Festa della Donna (oppercarità, ogni anno la stessa badilata!). State già meditando che serata folle trascorrere domani, rigorosamente con le amiche? Per carità, ragazze, ripensateci!
 
Non lasciatevi trascinare in giro unendovi a gruppi starnazzanti, come le scolaresche in gita. Velo pietoso su chi accetta di farsi ungere dal sudore di un palestrato in perizoma, seminudo e tendenzialmente calvo.
 
Con le amiche si sta quando si vuole, si rimorchia tutto l'anno (non temete l'estate è vicina, la minigonna girombelicale la metteremo presto, lasciatela ancora sonnecchiare in armadio che la fame aiuta la linea) e si starnazza anche in ufficio, figuratevi!
 
La nuova hit è, semmai, l'esatto opposto: state con gli uomini, divertitevi con loro, scherzate, fatevi anche coccolare. Siano amici, fratelli, fidanzati o mariti. Vedrete, vi sentirete meglio. E sopprattutto, più donne! Ah, auguri!

Come in Chocolat... Manca solo Johnny Depp!

 Avete presente quelle ambientazioni in stile "Chocolat", il film che più acquolina in bocca non si può? Quei posti che trasudano dolcezza e semplicità? Dove aleggia un'atmosfera da racconto alla Beatrix Potter (carotone giganti, conigli parlanti, barche grandi quanto gusci di noce, proprio lei)? Bene, noi di Bi Beautiful Blog ne abbiamo trovato uno, nel cuore di Biella.
 
Un angolino di mondo più unico che raro, piccolo accogliente cantuccio da paradiso dolciario, in cui siamo incappate girovagando alla ricerca del - e qui lo potete provare davvero - buon gusto. "Le Torte di Lu" è il nome della caffetteria-pasticceria che ha aperto i battenti in via Dal Pozzo, appena pochi mesi fa. Aspetto un po’ retrò che ricorda le tipiche pâtisserie francesi, un bancone a cui fa da coperchio una lunga vetrina imbandita di innumerevoli torte di svariate dimensioni e colori: qui le viennesissime Sacher ricoperte di cioccolato nero e bianco, là strudel e crostate, tarte tatin. Tutte ammiccanti sotto quella campana di vetro, quasi a supplicare di essere assaggiate. Un morso piccolo piccolo, ti piaceremo!
 
Noi, per dovere di cronaca, non ce lo siamo fatto ripetere due volte. Da buongustaie quali siamo, abbiamo provato queste prelibatezze casalinghe, perché, tengono a precisare da "Le Torte di Lu", sono prodotti artigianali e fatti con ingredienti genuini. Insomma, una vera e propria sfida olimpica. Ma che sarà mai una fettina di Sacher accompagnata da una tazza di tè fumante? Solo una goccia di colore quotidiana: impossibile resistere. Senza contare che, in questa pâtisserie si gode anche di tranquillità e cortesia. Ai tavolini, viene voglia di leggere un libro. Niente di più francese.  
 
Che dire? Finalmente a Biella ha aperto qualcosa di diverso dai soliti storici e stra-frequentati bar, che, diciamocelo, hanno un tantino stufato. Cara Lu, sei promossa. Aspiriamo soltanto a un particolare dappoco, in stile "Chocolat": Johnny Depp che ammicca, mentre affonda il coltello nella Sacher. Si può?

mercoledì 5 marzo 2014

Sexy in felpa... (Che) coraggio!

Una delle felpe con le bocche
di Au jour le jour

 Mollicce, con i tasconi porta-tutto da marsupiale, spesse all'esagerazione. Le felpe sono da sempre state considerate l'alter-ego del pigiama. E se noi vi scrivessimo qui, adesso: "Sexy in felpa? Si può!", come la prendereste?
Avete letto bene, gente bi-utiful, oggi vogliamo parlare di loro, le felpe, che fino a poco tempo fa facevano parte dell’abbigliamento sportivo, ma che, secondo gli ultimi trend, stanno conquistando un posto d’onore sull’altare della moda.
Una conquista che si può avvistare anche da noi, in città. Per una rivalutazione generale del termine "sportivo" (avete letto delle scarpe fluo, ad esempio?). Il  via è stato dato da vari marchi, primo su tutti Au jour le jour, che con la sua felpa,  strabordante di bocche rosso laccate (ma è tutta un'esplosione di foglie, fiori, occhi, animali come panda, anatroccoli, gorilla e dinosauri... A proposito, vi siete soffermarti sulla ridondanza delle stampe in generale?),  ha diffuso un vero e proprio virus, contagiando fra tanti anche i brand low cost (aguzzate gli occhi, al centro commerciale) come H&M, Tally Weijl e Alcott. Jeremy Scott, il direttore artistico di Moschino per intenderci che a febbraio ha lanciato le t-shirt e accessori rivisitati ispirandosi a un celebre marchio di fast food (non citiamolo, facciamo le politicamente corrette!), già nel 2008 s'era sbizzarrito con scritte ironiche che ricordavano lo stile Tiffany. Adesso compariranno sulla scena scritte paiettate, glitterate, art print, motivi leopardati fino ai fumetti, senza dimenticare i pezzi forti: righe e pois, come i colori fluo. Insomma, non c’è che da sbizzarrirsi, non trovate?
Noi di Bi Beautiful Blog troviamo divertenti e potenzialmente sexy questo nuovo genere di felpe, ma vi raccomandiamo: assolutamente out quelle a tinta unita. Fanno troppo "Desperate Housewives", sì le casalinghe disperate quelle della tv (a Eva Longoria starebbe bene, comunque, ma questa è  un'altra storia...). Allora, cosa state aspettando? Bocciate le ragazze che si prendono troppo sul serio. Lo scopo è: trovare un outfit che lasci il segno e con i pezzi giusti e accessori studiati, il felpone diventerà il vostro must have. Mettetevi addosso una felpa con stampate sopra tante boccucce: se sarete bi-utiful così, non avrete da temere alcunché. Coraggio, siate diversamente sexy!

lunedì 3 marzo 2014

Lo Zuccherino di B B Blog - Asfalto a buchi: il nuovo fashion look di Biella

La nostra città è una groviera, un formaggio svizzero. Peccato che, se fossimo oltreconfine, è probabile che di buchi del genere - eccezion fatta per l'Emmenthal - non ne troveremmo così tanti, a puntinare i nostri chilometri di asfalto. Lo zuccherino di oggi, cari nostri, ha un sapore tutto particolare.
Eh già, i biellesi lo sanno - vi immaginiamo annuire vigorosamente col capino... - e urliamolo, non ce la fanno più: tanto che pedoni, automobilisti e ciclisti stanno postando su Facebook le fotografie dei crateri che mettono a serio rischio la loro incolumità, e quella dei loro mezzi di trasporto. La Rete, in fondo, serve a questo: mobilitare le forze per arrivare a un obiettivo. Et voilà! Vogliamo anche noi unirci all'appello di chi segue queste proteste, perché - non sappiamo voi, ma noi scendiamo dall'auto con le traveggole a furia di zigzagare sulle carreggiate - non c'è via, in città e fuori, che non sia mangiata da buche. L'asfalto che si disfa ha già creato danni: parabrezza colpiti da pezzetti volanti e gomme maciullate, raccontano sul social network.
Forza, lettori, unitevi al grido di orrore per la Biella Groviera: bisogna rifarle il look, perché qui - a rifarci qualcosa - saremo solo noi. Dal carrozziere.

domenica 2 marzo 2014

Ce li hanno dati di santa ragione... gli avanzi!

Un esempio tra i vari tipi
di doggy bag
La nostra prima volta è stata complicata: il cameriere non ci voleva credere. La seconda, invece, si è rivelata imbarazzante: pensavano scherzassimo. La terza volta, invece, una sorpresa: ce li hanno dati, e di santa ragione! Di cosa parliamo: degli avanzi al ristorante. No no no, fermi. Non storcete il naso, altrimenti farete quello che camerieri e titolari hanno fatto prima di voi. Perché, insomma, ci siamo calate nei panni delle clienti eco-solidali, nonché paladine del salvadanaio anche per voi. E che occhiatacce, quali sorrisetti imbarazzati!
Da cosa ci è venuta questa geniale idea, vi domanderete? Leggiucchiando gli ultimi dati forniti della Coldiretti, che annuncia (squillo di trombe…): "Aumenta la fetta di italiani (il 36%) che non lascia alcun avanzo al ristorante o in pizzeria". E ancora (squillo di tromboni...):

"Crescono ancor più (+54%) quelli che vanno via dai ristoranti con la doggy bag, la confezione per portar via i resti della cena. E a casa 3 su 4 hanno ridotto gli sprechi alimentari".

Caspita, ci siamo dette, lanciamoci alla scoperta delle doggybag in provincia! Ci speravamo di trovarne qualcuna? No (sospiro), quello no. E infatti abbiamo appurato che, a Biella, la tendenza a non lasciare i propri avanzi al ristorante non è ancora arrivata. Male molto male, gente bi-utiful: non è solo questione di moda, qui c’entra la crisi e un po’ di senso del risparmio.

Fin qui, non vi abbiamo stupiti. Eppure, ed è con sommo gaudio che lo annunciamo: esiste un - uno! – ristorante biellese in cui il termine inglese non solo non è sconosciuto (accolgono la richiesta col sorriso, che stranezza che ardore quale coraggio!) ma… spicca tra i servizi offerti dallo stesso locale, elencati sul suo stesso sito Internet. Insomma, la doggy bag è un v.a.n.t.o. E qual è il ristorante che Bi Beautiful Blog incorona come pioniere di una buona abitudine, che non ha nulla di vergognoso e sconveniente, anzi di conveniente? Si chiama Prich Steak&Pizza. Andate su www.prich.it e ne avrete la prova.
 
Ps: sareste così gentili da richiedere i vostri avanzi, alla fine delle vostre prossime cene? Tranquilli, più siamo meno stupiamo!   

E' un'overdose... di colore (ai piedi!)


Nike a tutto colore
Senz'altro hanno abbagliato anche voi. E anche voi avete pensato: mi butto o non mi butto? La giornata di oggi inviterebbe a indossare il sempre più gettonato Fluo (con la "f" maiuscola, ormai si è guadagnato un ruolo da protagonista), soprattutto dopo questi giorni umidicci. La nuova moda la dobbiamo ai maschietti, e sono proprio loro che dobbiamo ringraziare: ci è caduto l’occhio su vere e proprie macchie di colore, che contrastano col grigiume cittadino. 
 
Ma Fluo, in che senso? Si tratta delle sneakers cangianti, pazze, che i ragazzi mettono ai piedi da qualche luna. La moda ha, infatti, riscoperto il look anni ’80, fatto di esagerazioni e tinte sgargianti. Le star di Hollywood non hanno perso tempo a sfoggiare l’ultimo trend di stagione. A ben ragione, diciamo noi, perché le scarpe da ginnastica ora non servono più solo per il jogging e si prestano, anzi, con la massima comodità agli outfit di tutti i giorni. Quindi, circuito al passo in Burcina sì, ma non solo!
 

All Star fluo
Alcuni biellesi se ne sono già accorti. Il  blu elettrico, l’arancione vitaminico, il  giallo lime e il  verde smeraldo sono i veri e propri protagonisti, anche se le versioni in color black, vernice laminata silver e gold, nonché quelle pitonate, dicono la loro. L’obiettivo è uno solo: non passare inosservati e  giocare con i colori vivaci per ottenere un effetto neon. 
 
Firmano la nuova tendenza Reebook, Nike (bellissime, tra l'altro, le serie di scarpette da calcio del marchio) e All star. Insomma tra borchie di vari tipi, lacci e tomaie in colori fluorescenti, l'eccentricità per chi le indossa è garantita. Fate attenzione a non esagerare (guardatevi dal total look, vi supplichiamo, bastano le scarpe!), potreste sembrare appena usciti da un quadro di Kandinskij!